Se c’è una cosa che non so fare è vivere nel presente.

Prima ero fin troppo brava, non pensavo al futuro. Adesso praticamente la mia testa è solo nel futuro.

Cosa sarà, cosa farò, come farò, mi amerà, lo amerò, scelta giusta o sbagliata? sto facendo un casino?

Insomma per fare delle scelte un po’ a cacchio, così a come viene viene, mi ci sto discretamente impegnando. Quel modo di fare, di cui parlavo qualche post più sotto, quella diplomazia data dalla crescita, è purtroppo divenuta una parte di me.

Quel grigio mi ha in un qualche modo assimilata.

Ed eccomi, quasi 33 anni, assillata da dubbi che non esistono tangibilmente, incapace di trovare risposte con la testa nel futuro e non nel presente.

Eppure i segni ci sono tutti: ieri cercavo un giacchetto per tutta la casa (capirai è un monolocale) e ce l’avevo addosso; oggi cercavo la matita per tutto l’ufficio e ce l’avevo in testa (i capelli ricrescono).

E ce ne sono anche altri, sì mi rendo conto di essere una persona che esprime giudizi tranchant ma, ti dico, tra queste decisioni a cazzo che sto prendendo e questo grigio che in alcuni ambiti della mia vita si dissolve e questi giudizi basati sul nulla, beh io mi guardo e sembra che mi stiano ricrescendo le tette.

Starò tornando adolescente?

I.

(no ma stiamo bene stiamo)